Cos’è il counseling?

Il Counseling è un’attività volta a migliorare la qualità della vita delle persone.

Interviene nel campo del benessere e della prevenzione del disagio.

Esso consiste in una relazione d’aiuto che accompagna l’individuo che vive un momento di difficoltà, nel trovare la propria strada, promuovendone lo sviluppo personale.

In ognuno, anche nelle persone in difficoltà è insito un enorme potenziale di crescita e cambiamento: il compito del counselor è quello di agevolare l’emergere di queste potenzialità, valorizzando le risorse della persona.

Con il counseling si lavora nel “qui e ora”: considerare il passato e il futuro solo come funzioni del presente, aiuta ad avere una visione più obiettiva e funzionale.

Un’altra caratteristica del Counseling è l’obiettivo, che viene definito dal cliente con l’aiuto del Counselor:  avere ben chiaro un obiettivo specifico, concreto e realizzabile, permette di incanalare le energie senza disperdere risorse, accelerando il percorso, attuabile così con una media di 10-12 incontri.

A cosa serve il Counseling?

Il counseling dà l’opportunità di agire su tutte quelle situazioni che ci attanagliano nella quotidianità, sulle difficoltà che incontriamo nella normalità della vita di tutti i giorni, che non sono tanto gravi da essere patologiche ma che di fatto ci impediscono di svegliarci serenamente, di vivere la vita con entusiasmo e magari di provare felicità e soddisfazione.

Spesso i “piccoli” problemi, come ad esempio quelli di comunicazione in famiglia, in coppia, al lavoro; il senso di inadeguatezza in una società che ci chiede di saper fare sempre più cose e in tempi sempre più brevi; la difficoltà di prendersi cura di sé perché c’è sempre qualcun altro che mettiamo davanti a noi . . . ci portano a non dormire bene, a sentirci demotivati, frustrati o sempre arrabbiati.

Il counseling, con percorsi che durano solitamente circa 10-12 incontri, permette di prendersi cura di sé, di darsi la possibilità di agire nella società attuale nel modo più funzionale a come siamo piuttosto che continuare ad essere sopraffatti da istanze culturali pressanti e logoranti.

Le tematiche di intervento del counseling sono molteplici, come molteplici possono essere le esigenze di un individuo nei vari momenti della vita.

Ecco un esempio di tematiche in cui il Counseling può aiutare:

Prendere una decisione importante

Affrontare un cambiamento difficile

– Migliorare una relazione

Aumentare la propria assertività

-Affrontare un separazione o un divorzio

– Raggiungere un obiettivo

– Orientarsi nella scuola o nel lavoro

Superare un momento difficile, come un lutto o la perdita del lavoro

Chi si rivolge al Counselor?

Chi desidera migliorare la qualità della propria vita.

La vita mette sul cammino di ognuno eventi su cui non si ha alcun potere se non quello di saper accettare e trovare il modo di andare avanti.

Altre volte ci troviamo davanti a scelte difficili o situazioni complesse che richiedono consapevolezza e determinazione.

Non sempre si hanno le energie sufficienti per farvi fronte e spesso non si ha il coraggio o la voglia di affidarsi ad uno psicologo perché il disagio che si prova è sì tanto scomodo da farci soffrire ma non tanto da ritenere di avere un disturbo da curare.

In tutti questi casi il Counseling può fornire un valido aiuto, agevolando il potenziamento delle risorse necessarie ad affrontare le sfide della vita.

Quindi la risposta alla domanda “Chi si rivolge al counselor?”, è: chiunque abbia voglia di aumentare il proprio benessere, implementando un cambiamento investendo su se stesso.

Il counseling Relazionale

Il Counseling Relazionale è finalizzato al miglioramento del benessere relazionale delle persone e attraverso questo ad una loro più elevata qualità di vita.

Il Counselor riconosce l’interdipendenza tra le persone in ogni contesto: ognuno esprime se stesso nella relazione. E’ nel contatto con gli altri che i nostri confini si definiscono e si delineano le nostre caratteristiche.

Lo sviluppo di una maggiore consapevolezza interpersonale, l’ampliamento delle abilità comunicative e ancora prima, la cura della relazione con se stessi, consentono una crescita personale dell’individuo come parte integrante della società, verso un’interazione funzionale con la propria rete sociale.

Il Counseling ad Approccio Integrato

Il counseling ad approccio integrato nasce con lo scopo di offrire un supporto personalizzato in una cornice interdisciplinare che permetta di andare oltre i limiti della rigida applicazione di un’unica teoria.

Sempre più negli ultimi anni, questa flessibilità che prende in considerazione le peculiarità della singola persona, ha mostrato un notevole incremento dell’efficacia dell’intervento.

Il counselor relazionale con un approccio integrato supera i limiti dell’approccio classico, proprio della psicoterapia: dalla costante base dei principi rogersiani, spazia tra gli strumenti più adatti e tra loro compatibili, facendoli confluire in un insieme unificato e armonico, disegnato sulle caratteristiche del cliente e del suo obiettivo.

Ecco alcuni esempi di tecniche cui l’approccio integrato può ricorre:

Art Counseling: la modalità espressiva dell’arte e la creatività come potente strumento auto-rigenerativo e auto-riparativo insito in ciascuno di noi.

Mindfulness: di derivazione filosofica buddhista, letteralmente significa “consapevolezza”.

Con le tecniche della Mindfulness gli individui possono eliminare la sofferenza acquisendo la corretta visione della realtà nel momento presente (qui e ora) ed acquisendo la giusta consapevolezza di sé, dei propri pensieri e delle proprie emozioni , che in quanto prodotti della propria mente, possono essere controllati.

Comunicazione Nonviolenta: anche detta comunicazione empatica o CNV, ideata da Marshall Rosenberg nel 1960, utilizza il mezzo linguistico per imparare a modificare i propri schemi comunicativi disfunzionali, con un linguaggio in grado di promuovere empatia e collaborazione.

Altri esempi di tecniche integrabili sono: il modello Psicosintetico, la Bioenergetica, la PNL (programmazione neurolinguistica), la Gestalt, i fiori di Bach, ecc.

Ogni Counselor sposerà modelli e tecniche che sentirà più vicine e proporrà quelle più adatte di volta in volta.

Come nasce il Counseling?

Il counseling nasce negli Stati Uniti negli anni ‘40 ed approda in Europa negli anni ’50, in special modo in Gran Bretagna. Solo negli anni Ottanta il counseling arriva anche in Italia.

Qui, nel 2000, il counseling viene inserito tra le nuove professioni non regolamentate, cioè non dotate di albo professionale.

Nel 2013 viene varata la prima legge italiana di riconoscimento e regolamentazione del Counseling, la L. n. 4/2013.

Attraverso le proprie Associazioni di riferimento, nazionali ed internazionali, la professione del Counseling si è dotata di un rigoroso codice deontologico a tutela dei propri clienti e degli stessi operatori.

Il counseling nasce nell’ambito della psicologia umanistica, in particolare grazie al contributo degli psicologi statunitensi Carl Rogers (1902-1987) e Rollo May (1909-1994) e si volge ad esplorare il comportamento e la dinamica delle emozioni proprie della vita normale e sana.

Il Counseling fornisce un supporto emotivo in risposta alle modificate esigenze di vita: in una società caratterizzata da rapporti interpersonali sempre più deboli e una pressione sociale sempre più alta.

Le risposte fornite dalla psicologia classica nascevano per risolvere i disagi legati ad una società completamente differente da quella odierna che ci chiede di saper fare tutto e con ritmi sempre più frenetici.

Oltre alle modalità, la differenza sta anche nelle tempistiche: se prima si aveva il tempo di dedicare anni e anni ad un percorso di psicoterapia, oggi i ritmi di vita e le incombenze hanno reso necessario fornire una risposta più pronta ed efficace.

Counseling o Psicoterapia?

Si tratta di percorsi differenti.

Abbiamo visto alcune caratteristiche del

Counseling, come i metodi, gli ambiti di applicazione, e l’obiettivo di autonomia della persona rispetto al proprio cambiamento.

Ora parleremo della durata, dei presupposti e delle finalità.

Quando si parla di psicoterapia bisogna pensare ad un percorso che interviene profondamente sulla personalità dell’individuo; ad una ristrutturazione della personalità.

In questo caso bisogna prevedere periodi di durata media di qualche anno e talvolta maggiori; a volte non è contemplato un termine. Tutto dipende dal grado di gravità del disagio psicologico, più o meno profondo e da quanto questo sia radicato nel tempo. 

Quando invece si parla di Counseling, ci si riferisce a percorsi con una durata variabile, per una media di circa 10-12 incontri. A volte ne bastano pochi per dare risoluzione a un problema che inizialmente appare bloccante. Questo perché si rivolge a quelle situazioni in cui una persona, che possiede già un buon livello di funzionamento globale, si trova a vivere un momento di impasse.

La differenza della durata dipende quindi dalla natura dell’intervento: il counseling lavora su un singolo obiettivo, specifico e ben definito; la psicoterapia lavora su un obiettivo ampio e più generale.

La psicoterapia, rispetto al counseling, ha degli strumenti ulteriori che la mette in grado di aiutare persone con disturbi psicologici anche profondi; il Counseling invece si mantiene nell’ambito del benessere, quello che la vita di tutti i giorni mette a dura prova per molti di noi, se non per tutti, facendoci dimenticare a volte che tutti abbiamo diritto ad essere felici.

Il counseling dà una risposta a tutte quelle persone che non hanno un disagio così grave da richiedere un intervento psicoterapeutico ma che vogliono migliorare decisamente la qualità della propria vita.

In ogni caso un buon counselor indirizzerà, se il caso, la persona verso la figura professionale più adeguata.

Se la vostra problematica rientra tra quelle descritte nel paragrafo “A cosa è utile il Counseling?“, allora il Counseling è la strada più adatta.

In ogni caso, la scelta sta a voi, a quello che sentite sia più vicino alle vostre corde e alle vostre esigenze.

E’ comunque buona consuetudine conoscere di persona il professionista/i professionisti, prima di fare una scelta e magari di informarsi sull’approccio utilizzato poiché ogni psicologo, ogni psicoterapeuta, ogni counselor ha un proprio approccio teorico-metodologico e ogni utente ha il diritto di capire quale sia quello più adatto a lui.

Da considerare infine, che è sempre la persona che fa la differenza. Oltre il titolo, oltre la teoria, è la relazione il vero fulcro: se non vi sentite a vostro agio con la persona che avete davanti, se non vi piace, è difficile che il percorso porti a dei risultati.

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